Il Napoli, in testa alla classifica, osserva con attenzione il percorso del Bologna in questa stagione 2025/26. Il Bologna occupa una posizione di rilievo nonostante l’assenza in panchina di Vincenzo Italiano, alle prese con una polmonite che lo tiene fuori dalle operazioni.
Qui emerge la forza strutturale del gruppo: Daniel Niccolini, vice allenatore, ha assunto la guida con efficacia, mantenendo intatta la filosofia tattica del tecnico. Non è un semplice sostituto, ma un’estensione del suo approccio, come dimostrato dalla simbiosi evidente nei meccanismi di squadra. In quattro partite senza Italiano – tre in trasferta – il Bologna ha raccolto due vittorie e due pareggi, per un totale di otto punti. Il pareggio contro la Fiorentina, in particolare, evidenzia l’adattabilità del sistema: una pressione alta e organizzata, un gioco orientato sulle fasce per sfruttare gli spazi laterali, che si è rivelato efficace anche senza il conduttore principale.
Questo modello è ormai assimilato dai giocatori, rendendo la squadra autonoma dall’allenatore in panchina. Se Italiano dovesse saltare anche il match di oggi in Europa League contro il Brann (oggi, 6 novembre alle 21:00) per precauzione, Niccolini raggiungerebbe le cinque panchine consecutive, un dato che rafforza l’idea di continuità. In classifica, il Bologna si trova al quinto posto, dietro a Napoli, Roma, Milan e Inter, ma a pari punti con la Juventus e con una differenza reti superiore.
Questo posizionamento conferma le valutazioni espresse in passato da molti allenatori rivali, che indicavano il Bologna come una squadra di alto livello. I numeri lo attestano: non è un exploit isolato, ma un consolidamento progressivo, supportato da una gestione tattica che bilancia attacco e difesa. Un elemento chiave è Riccardo Orsolini, attuale capocannoniere rossoblù con cinque gol. La sua crescita in termini di continuità e decision-making lo rende centrale nel sistema offensivo.
Come giocatore di fascia, eccelle nella finalizzazione e nella creazione di superiorità numerica laterale, contribuendo a un attacco fluido. La differenza reti del Bologna, seconda nel campionato (pari a Napoli e Milan, dietro solo all’Inter), riflette questa efficienza: un alto volume di gol segnati unito a una fase difensiva solida, con recuperi alti e transizioni controllate. Considerando le partenze degli ultimi anni (prima Calafiori e Zirkzee, poi Ndoye e Beukema), il Bologna ha dimostrato di saper venir fuori dalle contingenze reinventandosi.
L’integrazione di profili come il difensore ceco Vitik ha rafforzato il reparto arretrato, mentre l’esperienza di Bernardeschi ha aggiunto profondità e variabilità tattica. Questo ha permesso a Italiano (e ora a Niccolini) di variare moduli e rotazioni, mantenendo l’equilibrio tra fasi di gioco. Il calendario pone il Bologna di fronte a due test significativi: oggi, in Europa League contro il Brann, un impegno che valuterà la gestione delle rotazioni in contesti multistadio, e domenica alle 15:00 la sfida casalinga contro il Napoli capolista al Dall’Ara.
Senza Italiano, l’attenzione sarà sul mantenimento della pressione asfissiante e sull’uso delle fasce, punti di forza che potrebbero mettere in difficoltà la nostra difesa. Dal punto di vista azzurro, il Napoli dovrà neutralizzare Orsolini e sfruttare eventuali cali di intensità. È una partita che testerà i valori tecnici di entrambe le squadre: rispetto per il progetto bolognese, ma tra le fila azzurre c’è la convinzione di poter prevalere. Dopo due pareggi consecutivi a reti involate (Como e Eintracht), Conte cerca risposte e soprattutto i tre punti che permetterebbero agli azzurri di restare in testa alla classifica in solitaria fino al ritorno in campo post pausa nazionali.