Il Napoli di Antonio Conte rischia di ritrovarsi in piena emergenza a centrocampo proprio nel momento più delicato della stagione. Dal ritiro del Camerun arrivano notizie tutt’altro che rassicuranti su André-Frank Zambo Anguissa, costretto ad abbandonare anzitempo la seduta di allenamento per un problema muscolare. Il giocatore, uno dei pilastri del centrocampo azzurro, dovrà sottoporsi nelle prossime ore a esami strumentali per valutare l’entità dell’infortunio e stabilire se rientrare subito a Napoli per le cure del caso.
Un eventuale stop del camerunese rappresenterebbe una pessima notizia per Conte, già alle prese con l’assenza pesante di Kevin De Bruyne. Il belga, fermo per un infortunio muscolare, aveva già costretto l’allenatore a rivedere equilibri e rotazioni, affidandosi con continuità a Lobotka, Gilmour, McTominay e allo stesso Anguissa ormai presenza fissa – e imprescindibile – della mediana azzurra. Ma la perdita simultanea di due titolari assoluti rischierebbe di scoprire in modo drammatico la zona nevralgica del campo, quella da cui passa la costruzione di gioco e la riconquista del pallone.

Conte sa bene quanto la sua filosofia di calcio – intensa, verticale, fisicamente logorante – richieda un centrocampo in grado di reggere ritmi altissimi. Anguissa, in particolare, è l’uomo che gli garantisce equilibrio, strappi e copertura sulle seconde palle: un ingranaggio che non ha eguali in rosa. La sua assenza costringerebbe il tecnico a inventarsi soluzioni d’emergenza, magari avanzando Gilmour nel ruolo di mezzala o lanciando Antonio Vergara, ipotesi però che ridurrebbero la capacità impattante che il camerunense può offrire.
Il calendario, poi, non aiuta. Alla ripresa del campionato il Napoli dovrà affrontare una serie di sfide ad altissimo coefficiente di difficoltà, tra Serie A e coppe, con partite ravvicinate e viaggi impegnativi. Un periodo nel quale la condizione fisica e la profondità della rosa faranno la differenza.
Conte, che è già alle prese con ben noti problemi e con una mancanza di risultati che sta generando più di una tensione, si trova così davanti a un test di gestione difficilissimo: dovrà dosare le energie, evitare ricadute e soprattutto trovare soluzioni tattiche che non snaturino l’identità costruita nei primi mesi.
Le prossime ore saranno decisive per capire la reale entità del problema di Anguissa. Ma se gli esami dovessero confermare uno stop significativo, il Napoli si ritroverebbe improvvisamente corto proprio nel settore che più incarna la filosofia contiana. E in un momento in cui la squadra avrebbe bisogno solo di certezze, il centrocampo rischia di trasformarsi nel punto più fragile della stagione.