Il quarto turno della Champions League 2025-2026 consegna al Napoli una fotografia a doppia lettura. Da un lato, la squadra di Antonio Conte resta pienamente in corsa per la qualificazione, dall’altro la classifica parla chiaro: servirà una svolta vera per non scivolare fuori dalla zona che vale i play-off. Dopo un poker di giornate, infatti, gli azzurri occupano la 24ª posizione con 4 punti, gli stessi dell’Eintracht Francoforte e del Brugge che ha fermato sul pareggio la corazzata Barcellona. È una posizione di resistenza più che di sicurezza, che racconta di una squadra viva ma ancora incompiuta. Anche perché c’è da registrare una differenza reti molto afflittiva, determinata dal roboante KO contro il PSV.
In questa nuova formula della Champions League, che ha abolito i gironi tradizionali e unito le 36 squadre in una classifica unica, i margini di errore sono ridottissimi. Le prime otto, come è noto, accedono direttamente agli ottavi di finale, mentre le squadre dal 9° al 24° posto si giocheranno la qualificazione negli spareggi a eliminazione diretta. Chi chiuderà più indietro, invece, sarà fuori da tutto, senza il salvagente dell’Europa League. Un sistema che amplifica l’importanza di ogni singolo punto, trasformando ogni match in una piccola finale.
Il Napoli, finora, ha raccolto il minimo indispensabile. Ma non basta. Le prestazioni hanno mostrato momenti di equilibrio e compattezza, alternati però a blackout che hanno inciso pesantemente sulla differenza reti, oggi ferma a -5, un dato che potrebbe rivelarsi negativamente decisivo in caso di arrivo a pari punti. È un campanello d’allarme che Antonio Conte conosce bene e che va corretto subito, perché in un torneo così livellato i dettagli fanno la differenza tra qualificazione e delusione.

Nei prossimi quattro incontri sarà necessario cambiare passo, in ogni reparto. In difesa per evitare quelle disattenzioni che hanno vanificato buone fasi di gioco; in attacco per ritrovare la concretezza sotto porta che, finora, è mancata. Le ultime uscite, anche in campionato, hanno mostrato una squadra che crea ma non capitalizza, e in Champions questo è un lusso che non ci si può permettere. L’obiettivo minimo è mantenere la posizione in zona play-off, ma per centrare il vero salto di qualità serviranno almeno due vittorie nelle prossime quattro sfide. E potrebbero non bastare.
Conte lo sa: serviranno intensità, fame e una gestione lucida delle energie, anche in vista dei concomitanti impegni di campionato. Dopo la sosta per le nazionali, il club partenopeo è chiamato a una serie di impegni di livello elevato e il fatto di giocare ogni tre giorni non può essere un’attenuante da ripetere come un mantra. La squadra ha mostrato carattere, ma non ancora la costanza necessaria per scalare la classifica europea.
Il Napoli è ancora in gioco, questa è la notizia più importante che esce dalla giornata di ieri. Ma per restarci davvero, servirà alzare il giro del motore. Le prossime quattro partite – Qarabag (IN), Benfica (OUT), Copenaghen (OUT), Chelsea (IN) – diranno se la squadra di Conte saprà trasformare la resistenza in slancio. E la speranza in certezza.