Alla vigilia della sfida di Champions League contro l’Eintracht Francoforte, il direttore sportivo Giovanni Manna aveva confermato che il Napoli tornerà sul mercato già a gennaio. Il focus è sul centrocampo, un reparto in cui si pensava di intervenire ancor prima dell’infortunio di Kevin De Bruyne.
Lo stop del belga e la partenza di André-Frank Zambo Anguissa per la Coppa d’Africa rendono l’operazione non solo necessaria, ma urgente. Il Napoli non vuole farsi trovare impreparato: la sensazione è che la società intenda muoversi in modo mirato, scegliendo un innesto che risponda sia a esigenze immediate sia a una visione di medio-lungo periodo.

Tra i profili monitorati spicca quello di Kobbie Mainoo, considerato una delle priorità del club partenopeo, anche se non l’unica. Nelle ultime settimane ci sarebbero stati nuovi contatti tra il Napoli e gli agenti del giovane centrocampista inglese classe 2005, nel tentativo di riaprire un dialogo già avviato durante la finestra estiva. Allora, la trattativa si era arenata di fronte alla ferma volontà del Manchester United di trattenere il giocatore. Le condizioni per un nuovo tentativo, però, oggi potrebbero essere più favorevoli.
Kobbie Mainoo: un talento moderno e completo
Nato a Stockport il 19 aprile 2005, Kobbie Boateng Mainoo è cresciuto nel vivaio dei Red Devils, dove ha impressionato per la rapidità con cui ha assimilato le dinamiche del calcio professionistico. Alto 1,80 m, abbina forza fisica, eleganza nei movimenti e un controllo palla da giocatore più navigato della sua giovane età.
Mainoo è un centrocampista moderno, capace di interpretare più ruoli: mediano davanti alla difesa, interno in un centrocampo a tre o mezzala d’inserimento. È dotato di ottima visione di gioco, precisione nel primo passaggio e capacità di giocare a uno o due tocchi anche sotto pressione. La sua naturalezza nel girarsi e verticalizzare la manovra lo rende un profilo che ben si adatterebbe a un contesto come quello degli Azzurri alla ricerca della qualità tecnica.
Ma non è un regista “puro” (non verrebbe ingaggiato per mettersi in competizione con Lobotka e Gilmour): Mainoo unisce intelligenza tattica e senso dell’interdizione. Intercetta, pressa, copre con disciplina. Il suo modo di leggere le linee di passaggio e anticipare l’avversario ne fa un centrocampista capace di dare equilibrio in fase di non possesso, aspetto che piace particolarmente ad Antonio Conte. Per tali caratteristiche potrebbe essere un jolly da usare sia per tamponare l’assenza di Anguissa sia per essere un’opzione in più data la lunga mancanza di Kevin De Bruyne.

L’identikit ideale per il calcio di Conte
Nella visione del tecnico salentino, il centrocampo è il cuore della squadra. Conte vuole calciatori in grado di sostenere il ritmo delle due fasi, di giocare con intensità, ma anche con rapidità e precisione nel rilancio dell’azione.
In quest’ottica, Mainoo rappresenta una sintesi ideale tra aggressività e tecnica. È rapido nel recupero, lucido nella gestione e dinamico negli inserimenti. Potrebbe affiancare Lobotka e McTominay garantendo freschezza e verticalità. Ma potrebbe anche essere una soluzione alternativa nel caso Conte optasse per un 3-4-2-1 o un 3-5-2, suo marchio di fabbrica della Juve iper-vincente.
A Mainoo, inoltre, non manca quella personalità che gli ha permesso di emergere in un club dalla pressione costante come lo United. Un tratto che a Napoli, dove ogni partita è vissuta come un evento, potrebbe rivelarsi un grande punto di forza.
L’operazione di mercato: tra strategia e opportunità
Il MUFC, al momento, continua a considerarlo un elemento centrale del proprio progetto tecnico. Tuttavia, il Napoli mantiene contatti aperti e osserva con attenzione l’evoluzione della situazione. Manna sa che un acquisto del genere richiederebbe tempismo, visione e margine di manovra economico: Mainoo è legato allo United da un contratto fino al 2027 e il suo valore di mercato, stimato attorno ai 45 milioni di euro (dato Trasfermakt), riflette la fiducia che a Manchester ripongono in lui.
Eppure, non è escluso che il Napoli possa valutare formule creative – un prestito con diritto di riscatto o un accordo pluriennale con bonus legati al rendimento – per avvicinarsi all’operazione senza esporre troppo il bilancio. Del resto, la società azzurra ha già dimostrato in passato di saper cogliere occasioni con lungimiranza: da Kvaratskhelia ad Aguissa, da Lobotka agli stessi McTominay e Hojlund, la strategia di De Laurentiis e del suo staff è sempre stata quella di investire sui talenti che possano crescere dentro il progetto per poi diventare valore da rivendere.

È davvero l’uomo giusto?
Il dubbio principale resta legato all’impatto immediato. Mainoo è un prospetto eccezionale, ma ancora giovane e con un’esperienza limitata al calcio inglese. Conte, notoriamente, privilegia profili già pronti, capaci di entrare subito nei suoi schemi.
Eppure, se il Napoli scegliesse di combinare presente e futuro, l’inglese rappresenterebbe una mossa perfettamente coerente con la nuova filosofia tecnica: un centrocampo di qualità, con dinamismo e margine di crescita. In un contesto come quello di Conte, dove ogni calciatore viene plasmato sul piano tattico e mentale, l’inglese potrebbe evolversi rapidamente fino a diventare un punto fermo della mediana.
L’interesse per Mainoo, confermato anche da Fabrizio Romano, è il segnale più chiaro della direzione che il Napoli vuole prendere. Dopo la gestione estiva, la società ha deciso di anticipare le esigenze e muoversi in modo proattivo, senza aspettare che l’emergenza si trasformi in problema strutturale.
Mainoo, per età, caratteristiche e prospettiva, è un investimento che guarda al futuro ma che può dare risposte anche nell’immediato. Un centrocampista moderno, adatto a un calcio verticale e intenso, con la personalità giusta per affrontare la pressione del Maradona e la guida tattica di Conte. Se il Manchester United aprirà uno spiraglio, il Napoli non si farà trovare impreparato.